Sappiamo che in epoca romana sono stati segnalati fenomeni aerei insoliti.
La migliore antologia di tali avvistamenti e’ il Prodigiorum Liber (Il libro dei prodigi) dello storico romano Giulio Ossequente, che
riuni’ brani dalle opere originali di Cicerone, Tito Livio, Seneca e molti altri autori latini.
Dall’edizione del 1552 son menzionabili alcuni casi:
“Quando C.Mario e L.Valerio erano consoli, a Tarquinia, da luoghi diversi fu vista cadere improvvisamente dal
cielo una cosa simile ad una torcia fiammeggiante. Al tramonto un oggetto volante circolare, simile per forma
a un ardente clypeus (lo scudo rotondo dei legionari romani), fu visto attraversare il cielo da ovest a est.”
Questa descrizione risale al 98 a.C. La descrizione non puo’ agevolmente comprendersi ma il termine clypeus non puo’ che suggerirci una forma discoidale. In un altro caso, relativo all’89 a.C., e’
noto che “…nel territorio di Spoleto (Umbria) un globo
di fuoco di colore dorato cadde a terra ruotando su se’
stesso. Quindi sembro’ aumentare di dimensioni, ed
elevandosi da terra ascese verso il cielo, dove oscuro’
il disco del sole con il suo splendore. Si allontano’
poi verso il quadrante orientale del firmamento.”
La descrizone di questo evento non puo’ spiegarsi in
termini di fenomeni naturali conosciuti. Nel “Prodigiorum
Liber” di Giulio Ossequente troviamo diversi casi di
oggetti di fuoco in cielo: “In quell’anno Annibale entro’
in Etruria e vinse i Romani al Lago Trasimeno…ad Arpi
fu visto in cielo uno scudo (parma)…A Capua il cielo
fu visto incendiarsi, mente vi venivano scorte le
immagini di qualcosa simile a delle navi…”.
E’ opportuno sottolineare che possibili riferimenti a
tipiche manifestazioni ufologiche del passato si
riscontrano in numerosi testi…
Romani e alieni, cosa nota…….