TORO-PARMA ELOGIO DEL NULLA. Si parte con il ricordo di Aldo Agroppi, giocatore del Toro dal 67 al 75 anche se venne acquistato nella stagione 1960- 1961 e poi dirottato in prestito. Freddo intenso partita che non ispira visti i vuoti nello stadio. Contestazione al presidente Cairo in Maratona non ci sono striscioni. Vlasic dietro Adams e Karamoh, Lazaro sulla fascia. Nel Parma assenti Bernabe e Man cioè quelli più tecnici il tecnico Pecchia tiene anche fuori Bonny.
I primi venti minuti vedono un Toro straripante. Due parate del portiere Suzuki su Adams (bella la prima, il 31 parmense sembra a prima impressione uno sciatore giamaicano ma poi, fuori dal giudizio sommario, appare invero talentuoso), un’occasione clamorosa in cui Karamoh a porta vuota anzichè tirare tenta un assist assurdo.
Poi, la luce si spegne. Il Parma rimette un pò d’ordine al disastro iniziale, troppo brutta la difesa per essere credibile e la partita torna in equilibrio cioè il nulla. Fine primo tempo Ricci out.
Nella ripresa qualche buona chanche ma da quando entra Bonny il Parma si rende anche pericoloso. Un vero mistero questa esclusione, come resta misteriosa la sostituzione di Lazaro la cui partita era positiva con Pedersen. Ed onestamente anche l’ingresso di Sanabria al minuto ottantacinque.
Senza essere disfattisti, anzi ma urgono rinforzi e platealmente rinforzi, il Toro è undicesimo con 21 punti ma il terz’ultimo posto è a 4 punti. 7 punti nelle ultime dieci giornate, sono numeri deficitari. Calendario alla mano: Juve, Fiorentina, Cagliari, Atalanta le prossime quattro sfide.
Non sono stupito di certe prestazioni, i fischi a Karamoh sono giusti ma ricordo che non ha mai sfondato in nessuna squadra e così vale per alcuni compagni. Mi stupisce che giochi, questo si. Insomma i tecnici sono pochi e non incidono. Ed ho l’impressione che l’allenatore alle prese con una squadra mediocre inizi a non azzeccare neppure i cambi.
Il tema presidente. Ho la netta impressione che non intenda lasciare e neppure di fronte a buone offerte.