SALVIAMO VIA PO DALL’ASFALTO LA PETIZIONE—-PER I MASS MEDIA L’IRAN è MISSING IN ACTION

SALVIAMO VIA PO DALL’ASFALTO LA PETIZIONE—-PER I MASS MEDIA L’IRAN è MISSING IN ACTION

SALVIAMO VIA PO DALL’ASFALTO. LA PETIZIONE. PER I MASS MEDIA L’IRAN è MISSING IN ACTION.

Ho dei ricordi meravigliosi di via Po, scolastici ed universitari. Una via che mi ha sempre ispirato storia, profumo di seicento torinese, cultura con l’Università e le librerie, il museo del Cinema. Oggi leggo che la via sarà oggetto di cantiere fino a novembre 2024 con obiettivo di  ammodernare rete elettrica, acquedotto, fognatura, semafori, viabilità e i binari del tram. Fin qui nulla di che pioggia di denaro cantieri come se non ci fosse un domani. Ma che cosa prevede l’intervento sui binari?. L’eliminazione nella parte centrale dei masselli in pietra.

Quindi copertura al centro della strada non con le lose ma con asfalto. Come dire niente storia, una striscia di cemento e via. Ora immaginiamo un pavimento di lose. Storia, particolare, unico. Con in mezzo una striscia di cemento sui due lati. Anche esteticamente orripilante. Ma è proprio necessario fare questo intervento?. Anche per il turista come mostreremo un pezzo di città tipica che è quella rappresentata dalle strade. La nuova via Po è di metà del 1600. Lavori di questo tipo sono stati fatti ma cemento e rattoppi. Comunque meno eclatanti di quello che si apprestano a fare.

Una petizione da firmare. Fanno riunioni, sopralluoghi ma di pezzi di storia che spariscono nulla interessa. La mia città sabauda è anche in quelle lose

Foto: www.torinotoday.it

PETIZIONE DI CHANGE.ORG SALVIAMO VIA PO DALL’ASFALTO

https://www.change.org/p/salviamo-via-po-dall-asfalto?utm_content=cl_sharecopy_35989711_it-IT%3A1&recruiter=1085999929&recruited_by_id=78356f80-8ec9-11ea-82bc-8b51b1edacad&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_term=303f8841c8fb4e879ac899b5885f8594

 

PER I MASS MEDIA L’IRAN è MISSING IN ACTION

Che fine hanno fatto le proteste in Iran?. Certo massacrate da una repressione durissima. Ogni tanto arriva in modo flebile l’eco di qualche processo o l’eco di qualche condanna a morte. Su queste pagine ne abbiamo parlato per mesi. Su queste pagine ne abbiamo parlato dal 2009 anno della vittoria truffa di Ahmadjnejad. Oggi è silenzio tombale sui nostri mass media. Che ne hanno dedicato un miserrimo spazio e poi basta. Eppure qualcosa è cambiato. Le proteste da giornaliere sono diventate settimanali o mensili. Ma ci sono. E ricorrono sempre più spesso immagini di donne senza velo che se ne fregano anche degli sguardi della repressione. Per strada ed in metropolitana: nessuno osa fermarle per attacco alla morale. Quel grido ZAN ZANDEGHI AZADI rimbalza ancora di strada in strada. Sono state le donne le protagoniste della protesta. In prima fila coraggiose contro proiettili ed arresti. Violenze durissime in carcere. Non ci sono riusciti a soffocare, quel grido vibra ancora nell’aria.

Siamo noi ad aver abbandonato mollato l’attenzione perso interesse. L’occidente quello che eleggeva Saddam Husseim a suo paladino laico perché combatteva i giovani khomeinisti e gassava i curdi ha sempre la memoria cortissima.

 

Radio Rebelde, Havana, Cuba

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *