Pietre incise e alcuni segni trovati in caverne ci testimoniano di come Pinerolo e dintorni fosse una zona abitata già nella preistoria. Il terreno su cui sorge oggi venne attraversato, nei secoli, da molte tribù di origine ligure e, in seguito, governato dal re da cui poi presero il nome queste montagne: Cozio. La leggenda narra che nientemeno che Annibale e i suoi elefanti attraversarono le Alpi proprio nella zona di Pinerolo e i Romani, nelle loro traversate alpine vi soggiornarono; in seguito Pinerolo ebbe ospiti illustri come Cesare Pompeo e Giulio Cesare. Nei secoli successivi Pinerolo venne devastata dal passaggio delle tribù degli ungari e dei saraceni e ne uscì distrutta. Ma si può parlare storicamente di Pinerolo per la prima volta nel 1064 con la donazione del territorio da Adelaide di Susa all’abbazia di S. Maria. La città di Pinerolo fu terra molto amata da sacerdoti e abati. Proprio questi ultimi costituirono l’inizio del suo sviluppo. Gli abati aggregarono la parte alta di Pinerolo (San Maurizio) con quella bassa (San Donato). Col XVI secolo inizia un periodo difficile, fatto di invasioni, guerre e scambi di potere. Dal 1504 fu teatro di invasioni francesi e spagnole che danneggiarono molto l’aspetto artistico e culturale della società e trasformarono Pinerolo in una città fortificata. Pinerolo fu, per molti secoli, una cittadina contesa dal re di Francia e dai Savoia. Un periodo di tregua si ebbe a partire dal 1557 con la pace di Chateau Cambresis ottenuta da Emanuele Filiberto. Ma proprio alla fine dello stesso secolo il duca di Lesdiguières prende possesso di Pinerolo ed espugna i castelli di Miradolo, Frossasco e Cumiana. Non passò molto tempo prima che i Francesi tornarono ad occupare Pinerolo con il cardinale Richelieu che assediò e conquistò la città nel 1627. Tre anni dopo anche Pinerolo viene decimata dalla terribile epidemia di peste che colpì tutta la zona. La maggior parte della popolazione morì. In seguito a questo evento Richelieu ordinò l’ampliamento della cittadella e delle mura, lavori che vennero commissionati all’architetto Vauban. Venne costruita anche una prigione importante in cui, si dice, venne tenuto prigioniero nientemeno che la famosa maschera di ferro e altri illustri come Fouquet, scortato a Pinerolo da d’Artagnan nel 1665. Vennero costruiti anche un arsenale, una fonderia di cannoni, un ospedale militare e caserme. Il 1600 è il secolo caratterizzato dalle lotte di religione tra valdesi e cattolici. Furono guerre cruente che non risparmiano niente e nessuno e portano devastazione e morte. Per Pinerolo ricominciò un periodo florido dal 1696 quando fu riconsegnata in mano ai Savoia con il trattato di Torino. Vennero quindi smantellate le fortificazioni e cominciarono a rifiorire il commercio e le attività manifatturiere che agricole. Gli ideali di libertà, ugualglianza e fraternità della Rivoluzione Francese si fecero sentire anche nel pinerolese: si costituì una loggia massonica i cui capi, Michele Buniva e Sebastiano Arnaud, nel 1799 arsero in piazza d’Armi i titoli nobiliari e gli strumenti di tortura. image.tiff ¨La storia di Pinerolo non è ancora assestata:dal 1798 al 1814 tornò la dominazione francese, questa volta sotto Napoleone. In questo periodo Pinerolo fece notevoli passi avanti nel campo dei diritti e della cultura e, soprattutto, vennero eliminate le restrizioni per la pratica del culto valdese. In seguito alla caduta di Napoleone, vennero ridistributi i confini come prima dell’impero. Fu proprio dai primi decenni del XIX secolo che Pinerolo si sviluppo notevolmente, l’assetto urbano migliorò e Pinerolo acquistò velocemente quell’aspetto decoroso e ordinato che possiamo vedere ancora oggi. Con l’aumento della ricchezza anche l’industria laniera e serica cominciò a decollare. Pinerolo ha il merito di aver costituito una delle prime Società di Mutuo Soccorso, nel 1848, i cui iscritti potevano ricevere sussidi in caso di malattie o difficoltà. La denominazione, usata tutt’oggi, di città della cavalleria la si deve all’istituzione della Scuola Militare di Cavalleria nel 1849 e che renderà famosa Pinerolo in tutta Europa. Pinerolo fece un enorme passo avanti nel 1854 quando venne inaugurato il collegamento ferroviario con Torino. Il XX secolo vede Pinerolo come un’elegante cittadina alpina, caratterizzata però da una fiorente industrializzazione su cui poggiavano molti comuni circostanti. Con la seconda guerra mondiale, Pinerolo non smentisce i valori della resistenza che animarono tutta la popoalzione della Val Chisone e dei paesi circostanti. Con la fine della guerra resta un polo significativo per tutta la zona ma il settore industriale incontra le prime difficoltà. Negli ultimi anni quindi, Pinerolo punta sempre maggiormente sullo sviluppo turistico, cosciente di un patrimonio storico, artistico e culturale da invidiare: il Museo Nazionale dell’Arma di Cavalleria, per conoscere gli aspetti più importanti della cavalleria italiana, la Cattedrale di San Donato dell’XI secolo, proprio nel centro dell’affascinante centro storico, la Chiesa di San Maurizio, il simbolo della citta che dall’alto della collina permette di spaziare con lo sguardo su tutta la piana, il Palazzo del Senato del XV secolo, l’antica sede del Senato di Pinerolo, il Santuario della Madonna della Divina Grazia in stile rinascimentale, la Pinacoteca civica di Palazzo Vittone, il Museo d’Arte Preistorica, il Museo Etnografico, etc.. Inoltre Pinerolo può essere il punto di partenza per una visita nelle vicine vallate a grande richiamo turistico, per una passeggiata sotto gli eleganti ed illuminati portici o un viaggio nel passato nel centro storico. Durante le Olimpiadi Invernali del 2006 Pinerolo ospiterà, nel suo palaghiaccio, le gare del torneo del curling.