Tra poche ore sapremo quali sono stati i risultati del ballottaggio nelle principali città. Sui principali giornali alla voce vittoria o sconfitta di Renzi, come se un voto cittadino avesse realmente valenza nazionale, è stata dimenticata Napoli. Se volessimo ragionare in quest’ottica sarebbe la prima vera sconfitta renziana in questa tornata elettorale: la candidata pd neppure al ballottaggio.
Si dice che tra Torino, Roma e Milano portare a casa zero sindaci sarebbe un segnale d’allarme. A Milano i due candidati hanno detto cose simili per due settimane salvo concedersi il lusso sul finire di entusiasmare i rispettivi elettorati con più insulti che programmi.
A Roma il pd il sindaco l’aveva. Ignazio Marino. Sarà questa la vera sconfitta di Renzi, perdere la città con un candidato che non aveva neppure granchè voglia di candidarsi. A Roma è parso che nessuno avesse ed abbia reale intenzione di vincere. La vera sfida, forse, è proprio Torino. Non ci aspettava nell’entourage fassiniano un ballottaggio dopo la spinta dell’ultima settimana. Chiara Appendino forse non credeva di arrivare al ballottaggio e con notevoli speranze di vincere. Non è parsa almeno finora una corsa al voto. Si è persino parlato di programmi ma anche a Torino non è disfida nazionale con valenza nazionale. Il sistema Torino sempre lui da decenni contro il nuovo di un movimento che non è partito e che afferma che destra e sinistra non esistono più. Il vero segnale semmai è l’astensionismo. La nuova dc alias il pd renziano non attrae non ha appeal non ha territorio. Il movimento cinque stelle è alla prova governo forse per la prima volta avrà l’opportunità di governare grandi città. Salvo autogol alla Pizzarotti. Per il resto scompare la destra dove divisa (alla resa dei conti Berlusconi-Salvini) la sinistra attende di essere partito nazionale e non un’insieme di comune. Gli elettori di sinistra non capiscono più i mille rivoli e le mille divisioni.