IRAN: DARE LA VISTA PER LA LIBERTA’. Tra le notizie sempre più scarne che escono dall’Iran, una rivolta che viene spenta lentamente giorno dopo giorno per la durissima repressione emerge che il regime spara agli occhi dei manifestanti. Volutamente. Usa proiettili a raggiera i cui frammenti colpiscono gli occhi di chi protesta. Negli ultimi due tre mesi ma sono dati forse in difetto cinquecento giovani hanno perso un occhio. Sarebbe interessante sapere chi si occupa di queste strategie della paura e del dolore.
Leggo su la Stampa la frase di una ragazza con enorme dignità ed orgoglio che dichiara: “l’ultima cosa che ha visto il mio occhio destro è quella guardia che spara e ride. Perché ride?”.
Ride il carnefice come tutti i carnefici. Rideva Pol Pot ridevano gli aguzzini argentini . Uccidere in nome di Dio è nella storia umana, peccato che nessuno di questi che ha ammazzato in nome di Dio abbia ricevuto rappresentanza per farlo. Non bastassero le torture e gli stupri. Non bastassero le menzogne dopo ogni morte, le minacce ai familiari, i funerali obbligatoriamente nascosti per non attirare proteste. Occorre far paura per spegnere. La ragazza stuprata dai tre uomini durante il richiamo alla preghiera che impazzisce a sentire quel richiamo. Molte persone vengono prelevate dagli ospedali e portate in prigione per essere torturate. Molte vengono portate dai luoghi della tortura per morire in ospedale. E che dire dei quindici minuti concessi al condannato a morte con l’avvocato difensore che ha reclamato la clemenza della corte, condannato torturato duramente per confessare. Quindici minuti neppure un supplementare. E cosa deve dire il condannato che ha confessato crimini mai commessi perché straziato dalle sevizie?
La rivoluzione che sembrava nei fatti è forse finita. Forse. Come sempre i coraggiosi sono nelle mani della maggioranza silenziosa. Quello che sta avvenendo oggi è una sorta di Olocausto fisico e morale contro una generazione che ha sfidato proiettili e morte. Ma non avete vinto perché il fuoco continuerà a covare sotto la cenere e prima o poi arriverà il vostro turno di rispondere alla giustizia umana.
OLIMPIADI A TORINO?. Dunque ora Lombardia e Veneto fanno blocco. Troveremo la soluzione anche per il pattinaggio. L’oval del Lingotto per essere riadattato costerebbe 15 milioni di euro. A sentire il comune di Torino. Con l’esperienza del 2006 accumulata alle spalle. Per il nuovo impianto occorre valutare i costi del monitoraggio. Che si sta facendo. E pur di non mollare il colpo si parla di riadattare dei capannoni. Con costi imprecisati che alla fine potrebbero esponenzialmente più alti. Attendiamo curiosi di conoscere questi numeri. Per magari leggere l’ennesima barzelletta all’italiana.