Ph by gulliver.it
Partenza : Serre (Bourcet) m 1729
altezza max : m 2290
dislivello : m 758
Tempo : ore 4:00
difficoltà : E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore
esposizione: Sud-Ovest
Traccia percorso:
Il vallone del Bourcet, situato nella media val Chisone sul versante destro orografico all’altezza di Roure, s’incunea profondamente, lateralmente alla valle principale, raggiungendo al fondo le pendici del Becco dell’Aquila. In questo vallone, nella parte bassa selvaggio e dirupato, sono state tracciate numerose vie d’arrampicata che partono direttamente a margine della strada, ed è stata pure attrezzata una via ferrata facilmente accessibile.
Percorrendo inizialmente uno stradello, che nella parte bassa percorre un vero e proprio orrido, stretto e suggestivo, si sale poi per sentiero nel bosco agli insediamenti posti nella parte alta, infine alla chiesa di Chasteiran che domina la valle dove ora regna il silenzio. Anche qui, come altrove, l’abbandono è tanto anche se oggi una strada raggiunge le borgate arrivando da monte.
Il vallone del Bourcet, che merita essere visto, si può definire “un museo a cielo aperto” che si visita lungo il percorso incontrando alpeggi, mulini, forni, fontane, chiese e le tipiche case in pietra. Imperdibile il nucleo di Chasteiran che si snoda a monte della chiesa.
Questo itinerario, con un ampio giro, tocca tutti gli insediamenti della valle spingendosi sino all’alpe Chaulieres raggiunta oggi da una stradello che prosegue oltre la borgata Serre, la più alta della valle.
Giunti in val Chisone all’abitato di Roreto, nel comune di Roure, si può lasciare l’auto alla piazza del Mulino, ampio parcheggio posto sulla sinistra, al centro del rettilineo della strada che attraversa la borgata.
Proseguendo per un breve tratto sulla statale verso monte, sempre sulla sinistra si stacca, segnalata, la traccia per il vallone del Bourcet. Attraversato il Chisone, oltre le bacheche, parte lo stradello che subito si porta all’imbocco del vallone. Attraversato per la prima volta il rio, l’ampia traccia s’inoltra verso l’interno alternando tratti dove si sale di poco ad altri più ripidi raggiungendo così, più avanti, prima i punti dove partono le vie d’arrampicata e la ferrata, poi il ponticello che, attraversando il rio, porta alla comba che sale alla Rocca Mourel, infine il tratto più suggestivo, la stretta gola che si supera grazie ad unno sviluppato ponte in legno. Più su, attraversato ancora il rio di valle e fatte un paio di svolte, un lungo traverso porta al punto in cui una sbarra interdice dal proseguire oltre. Poco prima, sulla destra, inizia il sentiero per Chezalet, non segnalato alla partenza, comunque segnato. Fatte una serie di svolte ascendenti nel bosco, a cui segue un lungo traverso costeggiando i soliti terrazzamenti, lottando contro l’ortica che invade la traccia si perviene all’insediamento più basso della valle, Chezalet che subito si raggiunge. Salendo tra le case non è difficile comprendere come l’abbandono qui sia tanto. Giunti a delle indicazioni riportate direttamente sul muro di una casa, per salire al successivo insediamento di Casette conviene prendere a sinistra per Chasteiran raggiungendo un superiore slargo dove termina lo stradello che raggiunge Chezalet scendendo da monte. Lo si percorre sino alla svolta dove si piega a destra perché da sinistra si tornerà. Il sentiero che da Chezalet sale a Casette ora non è più agibile: pertanto si prosegue lungo la strada che sale con una serie di svolte nel bosco, che più su confluisce su quella che porta a Chasteiran, sulla quale ci s’immette, giunti appunto a Casette. Qui giunti, volendolo, si può percorrere un tratto di strada all’opposto sino alle rocce di una panoramica dorsale dove presso una casetta e una bella fontana, sorge un pilone detto la cappella del Bourcet ed una bacheca dà il benvenuto a quanto s’addentrano in questi luoghi. Ritornati a Casette si affrontano gli scalini che consentono di salire tra le case, tutte abbandonate meno una, alla sommità delle quali parte il sentiero per Colet (Colletto). Lastricato, ampio, ora appena evidente perché nessuno più lo percorre, oltre una sorgente s’inoltra traversando tra i prati in abbandono guadagnando così la dorsale che permette di vedere, in basso, tutto l’abitato di Chasteiran che si sviluppa a monte della chiesa. Più avanti, alle case di Colet, anche queste in abbandono, raggiunta la superiore posta sul margine alto a sinistra, inizia il lungo traverso che porterà a Serre. Quello che segue è l’unico tratto che può dare alcune difficoltà perché si attraversano delle estese praterie dove l’erba alta, specie ad inizio stagione, nasconde la traccia. A tratti appena evidente, paletti di legno anonimi segnano la via. Avendo come riferimento l’alpeggio di Serre, sempre in vista, raggiunta una valletta si prosegue allo stesso modo uscendo infine sulla strada che da valle raggiunge le poche case di Serre, mt. 1729, che è l’insediamento più elevato del Bourcet. Nei pressi sorge un alpeggio.
3 ore c.ca da Roreto.
Da qui parte un uno stradello che in falsopiano lungamente percorso conduce all’alpe Chaulieres, mt. 1843, punto più alto dell’itinerario, posta al fondo del vallone sotto il lungo crinale portante al Becco dell’Aquila. Da qui si può salire alle tre fontane e ai “Dodici apostoli”, singolari conformazioni rocciose calcaree, dei denti di roccia che si ergono a circolo sopra un erboso pendio.
1 ora c.ca da Serre.
Tornati a Serre, non essendo più praticabili i sentieri discendenti, si percorre ora la strada che porta valle. Fatta la svolta e lasciato sulla destra più avanti l’insediamento abbandonato di Serrondet, aggirata la dorsale si giunge in vista di Chasteiran, il centro più significativo del vallone, caratteristica borgata ristrutturata, ben tenuta, tutta disposta a monte della chiesa. Allo slargo con bacheca, lasciata la strada, si prende il viottolo lastricato che scende alle case, alla fontana, sino alla bella piazzetta con la lapide. Sorpassando il rifugio Serafin si raggiunge infine la chiesa a picco sulla valle.
1 ora e 15 minuti c.ca dall’alpe Chaulieres.
Qui parte il segnato sentiero che scende a Chezalet passando per quella che era la scuola della borgata. Trentatré strettissimi, ripidi tornanti portano alla spianata dell’edificio e non si può far a meno di pensare ai bambini che tutti i giorni, con qualsiasi tempo, salivano e scendevano faticosamente questa traccia per recarsi a scuola: altri tempi. Oltre l’edificio parte uno stradello che, superato un rio dove è attiva una piccola centralina, porta al bivio per Casette, già incontrato salendo, dove l’anello si chiude. Percorso un breve tratto si raggiunge lo slargo sopra Chezalet dove termina. Presso questa borgata, dove l’abbandono è tanto, su una casa ristrutturata è stata dipinta una caratteristica meridiana che merita essere vista.
Non resta che rifare per intero, ora in senso inverso, il tragitto già percorso che passando per la gola riporta a Roreto alla piazzetta del mulino.
1 ora e 30 minuti c.ca da Chasteiran.
VARIANTE BREVE.
Volendo sviluppare un anello che permetta di conoscere le borgate del vallone del Bourcet senza obbligatoriamente proseguire per l’alpe Chaulières, giunti a Serre si prende lo stradello che porta a Chasteiran. Così facendo si abbrevia il percorso complessivamente di c.ca 1 ora e 30 minuti.
Descrizione percorso by beppe.sabadini@gmail.com
In zona segnaliamo la via Ferrata Nicola Ciardarelli : https://www.ferrate365.it/vie-ferrate/ferrata-nicola-ciardelli-roure-bourcet/
A 20 minuti macchina la ferrata Pra catinat : https://www.ferrate365.it/vie-ferrate/ferrata-pra-catinat/