Una partita sofferta (Albania), una penosissima (Spagna), una rimediata al minuto 98 (Croazia), una penosissima bis. L’ultima, la Svizzera.
Né il Brasile né l’Argentina. La Svizzera. Che ha dominato in lungo ed in largo. Dominato una squadra fuori forma, svogliata. Senza idee, con atteggiamento rassegnato. Una pena. Le premesse iniziali erano tutt’altro che così spuntate. L’Italia era campione d’Europa in carica. Poi un esordio che al netto della sciocchezza iniziale non era apparso si brutto. Ma era l’Albania. Il massacro spagnolo è stato netto. Gli anzianotti croati ci hanno tenuto a lungo in scacco. E gli svizzeri. Un tempo straordinari sciatori oggi discreti calciatori. Non il Brasile né l’Argentina. Onesti pedatori con qualche schema nelle corde.
Escluso il criticatissimo (nei pressi della torre parigina) Donnaruma, si fatica ad indicare qualche sufficiente. Poco sotto solo Bastoni e talvolta Barella. Il magno bergamasco Scamacca in nazionale un fantasma. Chiesa che ha confermato l’involuzione. Jorginho che se si gioca ai due all’ora può ancora stare in partita ma pure Cipro gioca ai mille all’ora. E l’elenco di involuzioni sarebbe lungo. Zero schemi, incapacità di tenere il controllo della palla, forma che è apparsa disastrosa.
Il target, secondo il mister, è il Mondiale 2026. Ne restiamo esclusi da due edizioni ma se queste sono le premesse…
Da questo Alemania 2024 emergono realtà nuove. L’Austria, ad esempio, ne scrivo prima della partita con la Turchia. La medesima Svizzera. Reggono i confronti anche Slovenia e Slovacchia. Il solito Belgio che fallisce sempre, una Francia piccina un’Inghilterra senza gioco e fortunosa. Bene Spagna e Germania. Portogallo dalle enormi potenzialità. Olanda potenziale sorpresa. Inutile dirlo siamo retrocessi nella scala dei valori.