DALLE LACRIME DI OCCHETTO ALL’ANTIBERLUSCONISMO IL PASSO è STATO BREVE. IL BLAIRISMO E RENZI
Dalle lacrime di Occhetto all’antiberlusconismo il passo è stato breve. Fin troppo. “Due gambe buone, quattro cattive”.
“Ma non era il contrario?”.
“Si ma altrimenti vince lui”. Questa in estrema sintesi la devastazione prodotta dall’antiberlusconismo a sinistra. Il mondo non era ancora cambiato così in fretta che i panni erano stati cambiati repentinamente. Tutto modificato, plasmato per il nuovo che avanza.
Ed arrivo il blairismo. L’uomo dello yes a Bush e dell’accettazione passiva della globalizzazione a sinistra (sinistra?). L’infatuazione italicamente provinciale per costui è stata tremenda. Sarebbe bastato un buon interprete per farsi tradurre le aberrazioni vendute da questo soggetto e dove avrebbe portato: alla disfatta.
A qualcuno capitava di ascoltare Rutelli e Veltroni, quello del partito liquido per saltare sulla sedia: “ma de che aho?”. Not in my name. And not in my name avete fatto molto se non tutto. Anche quelli che si alleavano con il “demonio” pur di portare a casa un consigliere comunale, provinciale, regionale. Micro partiti liquidi. Parliamo di programmi?. No vediamo gli assessorati.
E di mancata traduzione in mancata traduzione siamo arrivati al fondo. Neppure due gambe buone , quattro cattive ma tutte le gambe sono buone fossero anche venti.
“Altrimenti vince lui”.
Che vinceva anche nei quartieri popolari (non solo grazie alle televisioni) perché è pur vero che non interessa più averel’80% dei voti degli aventi diritto basta una limitata democrazia al 40% all’americana e che votino pochi illuminati ma i votanti due domande se le fanno. E chiedono: perchè non difendete la scuola pubblica, perché non difendete la sanità pubblica, che dite della precarietà?.
Siamo arrivati alla chiusura del cerchio: il renzusconismo. Che in confronto il blairismo è persino socialdemocrazia.
Che era la copia neppure migliore del berlusconismo.
Di fronte a questi personaggi ed alla storia degli ultimi trent’anni ci vorranno trent’anni per riprendersi dai disastri.
Radio Rebelde
Trinidad, barrio Aguacate, Cuba.