Da Mahsa Amini. Tiergarten (Berlino) 22 ottobre. Gli organizzatori attendevano diecimila persone da tutta Europa. Ne sono arrivate ottantamila forse centomila una vista impressionante da Tiergarten luogo di ritrovo di questa manifestazione di protesta. Migliaia di persone accumunate dal dolore per quanto sta succedendo nel loro paese
Alessandro Magno distrusse Persepolis. Si narra che ritornando mesi dopo sul luogo del misfatto pianse tutta la notte per aver devastato un simile patrimonio culturale. E’ quanto sta succedendo in Iran, patria di Hafez come l’Italia di Dante. Non è il 2009. Da Mahsa Amini in poi qualcosa è cambiato. La protesta in Iran non ha leader. E’ spontanea forte quasi anarcoide. Spinta voluta dalle donne, le leonesse persiane. Le più giovani in prima fila e a differenza delle sorelle e delle madre non temono nulla. Non temono pallottole non temono Evin.
Iran un paese di grandissima cultura. A Torino la seconda comunità al Politecnico è iraniana. un popolo cortese e di grande ospitalità. Una popolazione giovane e giovanissima. Mahsa Amini è stato il segnale, il fuoco che covava sotto le ceneri è esploso. Una due dieci mille proteste. DONNA VITA LIBERTA’.
Non è solo il velo è basta ad una vita senza speranze con un alto numero di laureati senza sbocco se non emigrare. E’ basta con divieti per le donne in particolare. E’ basta all’unico pensiero con ormai tutti i leader riformisti ai domiciliari o ad Evin. Basta con la religione confusa con lo stato anzi lo stato.
E basta ad un forte senso di oppressione. La repressione è stata dura come nel 2009. Colpite scuole ed università perchè sanno che dai più giovani è partito il BASTA. Il vice ministro dell’interno dice che siamo agli sgoccioli. No. Il dolore provocato da anni di abusi non si cancella. Nè oggi si reprime. DONNA VITA LIBERTA’ è un grido che si spande dalle città alle campagne. Forza ragazze di Tehran e dintorni!