Viaggio di 4 abitanti della Val Chisone By Vale
Organizzare questo viaggio è stato piuttosto facile: letto la Lonely Planet, sottolineato le cose che ci sarebbe piaciuto visitare, segnate su una cartina, unito i puntini… et voilà, ecco il percorso da seguire!
Prima di partire abbiamo prenotato il volo con Aer Lingus, la compagnia di bandiera irlandese: Linate-Dublino e ritorno € 140,00 a testa circa . Prenotato una macchina con la Hertz che offre sconti a chi vola con Aer Lingus: 350 € circa per 16 giorni di auto, una fiammante e nuovissima C4.
Arrivati a Dublino nel primo pomeriggio, la prima impresa è stata, per il nostro “autista” prendere confidenza con il volante a destra e la guida a sinistra: dopo poche ora di leggera tensione girovagando nei dintorni dell’aeroporto e di Dublino il peggio era già passato!
Ci siamo recati verso sud, direzione Glendalough, considerato, a ragione, uno dei luoghi più suggestivi d’Irlanda: un antico insediamento monastico accanto a due laghi. Il primo pomeriggio in Irlanda si conclude quindi con questa emozionante passeggiata attorno ai laghi dall’acqua scura e il suggestivo tramonto dietro le croci celtiche e le rovine del monastero.
Risaliamo direzione Dublino in quanto il quarto componente sarebbe arrivato solo la mattina successiva all’aeroporto (inconvenienti che succedono!).
Pernottiamo a Bray, per i fans degli u2, il paesello dove abita Bono.
Il pub in cui ceniamo rimarrà uno dei migliori di tutto il viaggio, il Vevey Inn.
La mattina successiva, in attesa dell’aereo, girovaghiamo nei dintorni, pranziamo a Howth e finalmente ci riuniamo tutti e quattro.
Direzione sud per visitare la famosa Rock of Cashel, una bella rocca al centro della città, sovrastata dalle rovine di un’antico insediamento monastico. Panorama mozzafiato sulle verdissime pianure irlandesi.
Già questi primi due giorni sono stati caratterizzata dalla profonda immagine che dominerà tutto il viaggio: il verde più assoluto che domina incontrastato, le chilometriche file di gialla ginestra a delimitare le proprietà, le simpatiche pecorelle disseminate ovunque. E il cielo! Il famoso cielo d’Irlanda che cambia in continuazione!
Terzo giorno direzione Cork attraverso incantevoli strade panoramiche. Visitiamo il Blarney Castle, un (costoso!! € 7,00) castello associato alla famosa Blarney Stone, una pietra posta in cima al castello che bisogna baciare appendendosi a testa in giù sorretti dall’apposito assistente: si dica dia il dono dell’eloquenza e la capacità di mentire per 7 anni…vedremo!!
Cork la giriamo poco perchè ci sorprende la prima pioggia!
Giorno n°4, direzione sud-ovest verso il punto più meridionale dell’isola. Visitiamo l’osservatorio di Mizen Head, posto sulla punta di una penisola battuta da un vento fortissimo! Nonstante i 4,50 € pagati ci siamo fermati davvero poco… La soddisfazione è stata di vedere delle foche sugli scogli proprio sotto il ponte per arrivare all’osservatorio.
Percorriamo tutto il Ring of Kerry, ci fermiamo alla meravigliosa e bianchissima baia di Lamb’s Head e ammiriamo la sagoma delle Skelling Island all’orizzonte. Decidiamo, sbagliando, di saltare la visita alle due selvagge isolette…pensando che ci saremo rifatti con Blasket Island…
Serata nella città di Killarney, una vivace cittadina proprio niente male!
Giorno successivo dedicato ai dintorni di Killarney, all’interno del National Park e lungo le strade panoramiche. Bellissima la strada che da Inch porta verso Dingle: sarà anche perchè c’è il primo vero sole…
Ci fermiamo a Dunquin decisi a prendere il traghetto per Blasket Island: l’ultimo era appena partito e il giorno successivo non ne sarebbero partiti a causa del cattivo tempo. Delusione! Perse anche le Blasket!
Torniamo un po’ indietro a attraversiamo la penisola sul panoramicissimo Connor Pass.
Sesto giorno inizia con la visita ad un laghetto sotto Limerick, poi direzione Ennis e finalmente le straordinarie Cliff of Moher! Queste scogliere a picco sull’oceano valgono da sole un viaggio in Irlanda. Chi soffre di vertigini come la sottoscritta non si avvicina più di tanto all’orlo….ma decine di pazzi si sedevano con le gambe a cavalcioni nel vuoto a 200 metri d’altezza, incuranti dei pezzi di roccia che si staccano ogni tanto con un rombo impressionante!!
Lasciando a malincuore le scogliere di Moher, attraversiamo il Burren, un paesaggio davvero particolare: tutto il terreno calcareo è pieno da pietre bianche, sembrano ossa…difficile da descrivere ma sicuramente da vedere!
Giretto nella cittadina di Galway ma ormai preferiamo i piccoli centri piuttosto che le cittadine così ci spostiamo verso Spiddal.
Giorno n° 7 partiamo per la visita a una delle famose isole Aran (quelle dei maglioni!). Scegliamo quella di metà, Inishman. Il tempo è così così e l’isola è pressochè deserta ma il traghetto non tornerà a prenderci che nel tardo pomeriggio così…camminiamo lungo tutta l’isola, un labirinto di muretti a secco che delimitano piccoli appezzamenti di prato con qualche pecorella e qualche casa qua e là.
Nasce spontanea la domanda di dove possano aver trovato quel numero impressionante di pietre su un’isola così piccola. Muretti, muretti, ovunque muretti! Troviamo anche un pub aperto con cinque o sei persone dentro! Allora non siamo soli!! Ci scaldiamo e chiacchieriamo con la simpatica signora del locale che ci illustra un po’ la vita su quell’isoletta semi deserta per gran parte dell’anno!
Lo stesso giorno ci inoltriamo già nel tanto sognato Connemara e ci fermiamo a Clifden per due notti. Il Connemara è davvero un paesaggio difficile da raccontare. Perchè ha qualcosa in più del resto dell’Irlanda, un’atmosfera, dei colori,…un blu più blu e un verde più verde. Grazie ad una dettagliatissima cartina prestataci dell’ostello, giriamo per tutte le stradine più nascoste e vediamo sicuramente i panorami che più ci resteranno impressi nella mente.
Camminiamo e camminiamo tra le bianche distese di sabbia, le baie limpide e le rocce che, con la bassa marea, emergono. Non perdetevi la straordinaria Mannin Bay e Omey Strand, quando il mare si ritira è possibile girarci con la macchina.
Percorriamo tutta la panoramica Sky Road. Il tempo ci assiste, il sole evidenzia ancora di più i meravigliosi colori del Connemara!
Direzione Roundstone, il panorama continua a mozzare il fiato. Vediamo (da fuori, sono troppi 11,00 ?!!) l’affascinante Kylemore Abbey.
Il nono giorno ci dirigiamo verso nord, visitiamo Achill Island, l’isola più grande d’Irlanda, collegata alla terra ferma da un ponte. Continuiamo per Ballycastle, e sulla strada troviamo delle bellissime falesie non segnalate sulla guida.
Dormiamo a Ballina, in un economico ma straordinario B&B, il Lismoyne House.
Il mattino successivo passeggiamo su una lunghissima spiaggia bianca deserta e battuta dal vento: Enniscrone beach. Giro per Sligo, città animata e piacevole.
Non lontano c’è il Glencar Lough, un bel laghetto con vicino una cascata.
Ci dirigiamo verso il Donegal, fermandoci alla spiaggia di Rossnowlagh, lunga 5 km. Percorriamo la zona circostante la città di Donegal, le Blue Stack Mountain.
Donegal è una città piccola ma molto vivace ed ospitale.
Il giorno successivo, l’undicesimo, dopo un po’ di shopping a Donegal, riprendiamo la strada panoramica della costa e andiamo a vedere le scogliere più alte d’Europa, le Slieve League. Nonostante siano alte 600 metri non possono competere col fascino delle scogliere di Moher… sono però belle ed è soprattutto suggestiva la passeggiata per arrivarci.
Da vedere la Loughrea Peninsula, ha dei colori stupendi!
Girare in macchina per il Donegal è meno semplice che nelle altre contee. I cartelli stradali sono davvero rari, quei pochi che ci sono sono rigorosamente in gaelico e molti, come avverte la guida, sbagliati.
Da segnalare l’ostello in cui dormiamo, a Dunfanaghy. Il Corcreggan Mill Cottage Hostel ha le camere in una carrozza di un vecchio treno restaurata, fissata alla vecchia piattaforma di carico. Abbiamo dormito così in uno “scompartimento” del vecchio treno, davvero un’idea simpatica! Non lontano da Dunfanaghy, saliamo a Horn Head, da cui ammiriamo dei panorami sull’oceano straordinari.
La mattina successivo giriamo per Letterkenny e scambiamo gli euro con le sterline. Entriamo nell’Ulster, passiamo in macchina, senza fermarci purtroppo per Derry (Londonderry), e ci dirigiamo verso le Giant Causeway.
Sulla strada delle Giant Causeway ci sono le suggestive rovine del Dunluce Castle e, guardando all’orizzonte, sono visibili le coste della Scozia!
Le Giant Causeway sono bellissime! 40.000 blocchetti di basalto di forma esagonale che formano delle incredibili gradinate! Questa straordinaria e unica espressione della natura è un’altra delle immagini che mi rimarrà maggiormente impressa di questo viaggio!
Il giorno numero tredici ci dirigiamo verso Belfast, fermandoci a Ballinty per attraversare il ponte di corda di Carrick-a-rede, un ponte che, a 20 metri d’altezza unisce la terraferma ad un’isoletta. La sottoscritta non lo attraversa….mica per le vertigini…solo per poter far delle foto agli altri!
Nel pomeriggio siamo già a Belfast: bellissima città, attiva e solare, che sta rinascendo dopo gli anni duri dei troubles. Giriamo per i negozi e le vie pedonali, vediamo la maestosa City Hall e St. Anne Cathedral.
Dopo cena andiamo al bellissimo Crown Liquor Saloon, il bar più famoso di Belfast, affollatissimo e davvero caratteristico!
Il mattino dopo andiamo a visitare la zona di Belfast maggiormente colpita dagli anni di guerra. I segni dei conflitti sono ancora visibili nei murales, che raccontano la guerra sulle pareti delle case, nella Peace Line, un muro che divide la comunità cattolica da quella protestante. Nonostante l’aria un po’ più degradata e più “sofferente” del resto di Belfast, la zona sta rinascendo.
La vacanza è quasi giunta al termine, ci dirigiamo così verso sud, verso il cuore dell’Irlanda. Visitiamo Clonmacnoise, quella che fu una delle più importanti città monastiche d’Irlanda e dormiamo ad Athlone.
il quindicesimo giorno ci dirigiamo a Dublino e ci resteremo anche il giorno successivo. Visitiamo la città, facciamo un po’ di shopping e soprattutto, godendoci finalmente un magnifico sole CALDO, dormicchiamo nel bellissimo parco St. Stephen’s Green. Dublino è una città straordinaria. Il sabato e domenica è letteralmente invasa da frotte di turisti, le vie e i parchi sono affollatissimi e l’atmosfera e allegra e giovane. Ovunque ci sono artisti di strada bravissimi e non ci si annoia mai, la zona più famosa e centrale, Temple Bar, è piena di pub e locali pieni a tutte le ore del giorno.
La mattina del diciassettesimo giorno in Irlanda, l’aereo ci riporta a Milano Linate.
Nel mio racconto di viaggio non ho parlato molto del pernottamento: abbiamo dormito principalmente negli ostelli (portatevi il sacco a pelo!!). Molti non spiccavano proprio in fatto di pulizia…ma ci si adatta. I prezzi andavano dagli 11 ai 16 ?, qualcosa in più nell’Ulster.
Nel caso stiate pensando ad un soggiorno a Dublino, ci tengo a segnalarvi di fare attenzione a NON pernottare in un ostello: il Citi Hostel. Si trova in una zona abbastanza centrale, poco dopo l’Isaac Hostel, è gestito non da irlandesi ma da gente proveniente dall’est europeo. Non sto a raccontarvi l’esperienza per filo e per segno, vi basti sapere che, tornati dopo cena, non c’era più una persona sobria nella reception, ubriachi e donne che andavano e venivano da varie camere, la chiave della stanza era stata persa e nessuno se ne preoccupava e la nottata si è conclusa con lo sfondamento della porta a calci, la presa delle valigie e la fuga dall’ostello. Vista la gente che c’era non abbiamo avuto il coraggio di pretendere indietro gli 80 ? pagati nel pomeriggio…
Quando non abbiamo trovato ostelli abbiamo optato per i B&B ( ce ne sono davvero ovunque!!!) ma 30-35 ? a testa per dormire in camera quadrupla sono tante, anche se le prime colazioni sono sostanziose.
I pranzi erano costituiti da panini comprati al supermercato mentre per la cena ci trattavamo meglio. Ci sono pub che fanno anche da mangiare a prezzi più o meno ragionevoli e buoni ristorantini. Il dopo cena era costituito da pub con Guinnes, a volte accompagnato da musica tradizionale. In alcuni ostelli particolarmente accoglienti ci siamo cucinati un po’ di buona pasta…
Per terminare, l’Irlanda è una terra straordinaria e per la maggior parte incontaminata e silenziosa. Gli irlandesi sono un popolo cordiale e simpatico, molto più attaccato alla natura e alle tradizione che, penso, la gran parte del resto d’Europa. E’ stato un viaggio davvero emozionante e che consiglio a tutti.
Il tempo è stato clemente, infatti maggio è considerato uno dei mesi meno piovosi anche se ha fatto davvero freddo!