A poca distanza dall’abitato di Mentoulles, in alta Val Chisone, rimangono le tracce di un’importante testimonianza storica parliamo di un sito dove sorgeva una fortificazione medioevale, un castello. Per raggiungere il castello di Villecloze si può salire a piedi da me Mentoulles oppure più comodamente raggiungere la piazzetta di Villecloze e parcheggiare.
Di lì si prende la Vio d’la Maj che attraversa l’abitato di Villecloze in direzione est ovest e, giunti a metà del paese si prende la l’altra strada principale che sulla direttrice nord sud e di lì si sale in pochi minuti al castello.
Sentiero facile e breve e mentre saliamo ci ritornano in mente le notizie apprese da uno studioso di fortificazioni non abbiamo nessuna notizia prima della metà del 200 di una possibile struttura fortificata Mentoulles è chiaro è evidente che qualcosa c’era: già immaginate uno sperone roccioso, facilmente difendibile esposto a sud che controlla l’abitato del borgo di e la strada antica che percorreva la Val Chisone.
Verso la metà del 200 il delfino Guido VII fa costruire e realizzare una prima struttura fortificata nella parte alta di questo sperone negli anni successivi le prime notizie ci arrivano dai Conti della castellania dopo il 1310 bisogna arrivare al 1339 per avere un’informazione precisa chiara e va ben comprensibile la struttura della fortificazione
Da queste da queste informazioni noi sappiamo che le mura della struttura erano spesse oltre 1,20 m erano alte tra 9 e 10 m erano sormontate da strutture in legno mobili che servivano per difendere dalle frecce, dai quadrelli dall’esterno che potrebbero essere alzati quando erano i difensori a lanciare le loro frecce loro dardi verso l’esterno.
Lungo queste cortine e tra queste mura erano situati alcuni attori probabilmente in legno che collegavano il castello con la vitato inferiore quel che noi chiamiamo adesso Villecloze il ricetto anch’esso fortificato è dotato di un certo numero di torri sulla parte bassa invece era presente la villa Vetere cioè la parte più antica dell’insediamento che risale probabilmente a qualche secolo prima.
A metà del 500 e condizioni devono essere veramente pessime perché in una ricognizione che dovrebbe essere intorno al 1526-7 si dice che bisogna fargli lavori importanti non devono essere soltanto di restauri adattamento migliorie ma devono prevedere un qualcosa di sostanziale: siamo nel momento in cui c’è un passaggio tra l’utilizzo di armi più semplici all’artiglieria, alle armi da fuoco quindi la struttura castellana deve trasformarsi in una struttura bastionata. Probabilmente affine 600 le truppe del generale Catinat insediano detto al cast del biglietto del castello per essere precisi comunque che corpo di guardia il punto è talmente forte che non si può lasciare sguarnito stessa cosa succede solamente nel 1708 durante la fase del Forte Mutin, è quasi certo che soldati piemontesi si insediano all’interno del castello come corpo di guardia corpo di controllo sulla strada da quell’anno non abbiamo più nessuna notizia sul castello.
Sono Visibili i resti le mura dell’antico castello con pietre disposte a lisca di pesce e cementate con malta prodotta presumibilmente sul luogo.
Questo potrebbe essere confermato dalla presenza di un toponimo molto vicino in prossimità del ruscello di Mentoulles, ci sono diversi toponimi che confermano la storia di del castello di Villecloze, il toponimo Chatel è rimasto fino ai giorni nostri visibile su cartelli attuali che riportano la scritta “La Rocche D’la Porte” si chiama così perché attraverso questa struttura rocciosa c’erano i due accessi da Est all’abitato di Villecloze: “ La porte d’amont “ conduceva nelle proprietà e “La porte D’avol” che era percorsa dalla strada medievale più importante che ci fosse in quel tempo. Le ultime abitazioni si affacciavano sulla “Muro” l’antica cortina che cingeva hai su due lati l’abitato di Villecloze, lato sud ed il lato ovest.
Dopo le due valanghe disastrose del 1885 e 1888 che provocarono morti e distruzioni all’abitato di Villecloze e che distrussero la cappella di Sant’Antonio parte della Chiesa di me Mentoulles si decise di costruire a monte dell’abitato un paravalanghe si racconta che furono fatte venire appositamente delle pietre anche se non si può escludere che ne siano state utilizzate di quelle del castello. Pertanto, un castello un paravalanghe e villaggi di montagna sono tutte piccole caratteristiche memorie della vita di un tempo nell’alta Val Chisone testimonianze che si integrano splendidamente con il vicino e imponente forte sabaudo settecentesco di Fenestrelle e con gli ambienti naturali del parco naturale dell’Orsiera Rocciavrè.
Non resta che andare a visitare questo luogo della Val Chisone ricco di storia millenaria….
Fonti delle ricerche storiche a cura dei sig.ri: Bruno Usseglio, Mauro Martin e Ettore Peyronel