Si trova in alta Val Chisone a circa 80 Km da Torino a 1500 s.l.m. Il comune di compone di molte frazioni: sulla sinistra orografica del Torrente Chisone le borgate di La Ruà, il capoluogo, Allevé, Duc, Traverses, Chezal, Villardamond, Souchere Haute, Grànges e Grand Puy. Sulla destra orografica del Chisone si trovano Souchères Basses, Plan, Pattemouche, Joussaud, Laval e Seytes. Il nome Pragelato deriva dal latino volgare Prata Gelata; le prime notizie scritte sul paese risalgono al Medioevo e più esattamente all’ 8 settembre 1064: si trovano sull’atto di fondazione dell’abbazia benedettina pinerolese di Santa Maria che ebbe numerosi benefici da parte della contessa Adelaide di Susa. Per secoli Pragelato, facendo parte del Delfinato, ebbe un ruolo molto importante nella valle. Questo periodo è testimoniato anche dalla riproduzione dei delfini e dei gigli di Francia in particolare sulle fontane della zona. Pragelato fu poi il capoluogo dell’Escarton dell’Alta Val Chisone dal 1343 al 1713. La comunità degli Escartons era un organismo parte del Regno di Francia ma autonomo politicamente e amministrativamente di cui ne facevano parte anche altre zone alpine come l’alta val d’Oulx, l’alta val Varaita, la valle di Briançon e quella del Queyras. Questo tipo di strutturazione sociale era un grande esempio di civiltà ed autonomia: al suo interno tutti i sudditi erano considerati liberi e borghesi, cosa molto rare altrove. La zona divenne progressivamente sempre più importante con la fortificazione della vicina Briancon nel 1690 mentre la comunità degli Escartons si sciolse nel 1791 e Pragelto divenne nuovamente distretto francese. La Val Pragelato fu scenario di un notevole influsso di religioni protestanti come i Poveri di Lione, i Catari e i Dolciniani che si insediarono nella zona. Purtroppo, a partire dal 1300 circa, si intensificarono molto i conflitti tra le diverse professioni di fede che portarono a vere e proprie guerre di religione. Quando l’editto di Nantes, che tutelava le minoranze religiose, venne abrogato, le popolazioni protestanti dovettero lasciare la zona con un vero e proprio esodo. Essendo la maggioranza degli abitanti molti paesi rimasero pressochè deserti. Come già detto per Sestriere, la costruzione della strada napoleonica permise a Pragelato di intraprendere un nuovo sviluppo basato sul transito. Con il fenomeno dell’emigrazione in Francia, Pragelato era attraversata frequentemente da valligiani e italiani in genere che traversavano le Alpi in cerca di lavoro.
Le miniere del Beth aperte in val Troncea portarono molto lavoro a uomini della valle e dintorni. Purtroppo con la tragedia della valanga del 1904 e la successiva chiusura della miniera, l’economia della val Pragelato si impoverì notevolmente. Durante la seconda guerra mondiale la zona aveva tra i suoi boschi un importante esercito di partigiani. Molte furono le perdite umane e anche i danni materiali dovuti ai bombardamenti tedeschi. Poi, finita la guerra, Pragelato conobbe l’eco dello sviluppo turistico della vicina Sestriere. A partire dagli anni ’60 cominciò ad affermarsi anche come stazione sciistica con le prime piste e impianti di risalita. Oggi Pragelato è famosa soprattutto per le sue rinomate piste di sci di fondo che si inoltrano nel meraviglioso paesaggio del Parco Naturale della Val Troncea. Oltre al fondo Pragelato offre 50 km di piste da discesa con innevamento programmato per tutti i livelli, scuole di sci, possibilità di ciaspolate, itinerari fuori pista, motoslitte e sleddog. In estate gli amanti della montagna incontaminata possono ammirare la verde Val Troncea con meravigliosi itinerari, passeggiate a cavallo e gite. L’offerta turistica non finisce qui: le abitudini, i bellissimi costumi tipici e le tradizioni di Pragelato vivono ancora oggi nel Museo del Costume e delle Tradizioni delle Genti Alpine che ha sede in una vecchia casa tipica. Rinomati e conosciuti dagli amanti della zona anche i prodotti tipici: i distillati di erbe e fiori raccolti nella zona, le marmellate e soprattutto il miele. Sulle pareti di molte case, inoltre, si possono ancora ammirare vecchie meridiane. Per conoscere meglio quest’arte di orologi solari e meridiane, il loro funzionamento e fare un viaggio nel tempo è stato creato il Centro di Documentazione sulle Meridiane. Pragelato avrà un ruolo importantissimo durante le Olimpiadi di Torino 2006 ospitando le gare di sci di fondo, combinata nordica e salto.